Cori oggi è felice, realizzata professionalmente e appagata sentimentalmente.

Da anni ha scelto di vivere e lavorare a Milano. Si è riappropriata della sua vita, con il coraggio e la forza di chi si vuole veramente bene, andando oltre il giudizio di chi ti vede sempre “sbagliata”, in una società in cui si finge la perfezione. Fashion stylist, imprenditrice, dj di successo, vanta collaborazioni con le più grandi case di moda. Crea una sua linea di scarpe, favolose, molto amate dalle vip come Belen, Ilary Blasi, Laura Pausini. Il suo carattere allegro, frizzante, travolgente, non può che colpire sia professionalmente che affettivamente.

I suoi occhi intensi e profondi trasmettono tutta la forza e la determinazione dell’essere protagonista della propria vita, ma anche la dolcezza e la fragilità di chi ha sofferto e lottato tanto.

Come e quando hai sentito l’esigenza di cambiare esteriormente?
<<La mia storia è un po’ controversa. Io non penso di essere cambiata di una virgola, nonostante la mia esteriorità sia oggettivamente diversa rispetto al passato. Non mi riconoscevo allo specchio, non sapevo come pormi, non mi sentivo sufficientemente gay, non mi sentivo adatta in qualsiasi situazione, questo mi faceva soffrire.Dovevo in primo luogo concentrarmi su me stessa, su chi fossi in realtà. Ho deciso così di cominciare il mio percorso di cambiamento>>.
Cosa ti infastidiva e ti infastidisce nel rapporto con gli altri?
<<Desto essere etichettata, non sono una sigla ma sono una persona, detesto essere considerata solo come una transessuale e dare dettagli sulla mia fisicità ai semplici curiosi.
Non ho vinto il premio Nobel, ognuno di noi vive e ha vissuto problematiche nella propria vita, sicuramente la mia vita è stata un percorso ad ostacoli, per me e quelle come me è molto complicato, bisogna essere molto motivati. Il rapporto con gli altri è cambiato drasticamente. Improvvisamente vieni guardata e giudicata per l’apparenza fisica, per i capelli, per come ti vesti, per ciò che rappresenti. Cambia completamente la percezione che gli altri hanno di te. Io non sono diversa di ciò che ero prima. Noi non siamo delle finte femmine, siamo semplicemente un’altra categoria. Non siamo omosessuali, non siamo donne, siamo semplicemente trans>>.
Com’è stato vivere la tua adolescenza in Sicilia?
Cori sospira prima di rispondere, con gli occhi immersi nei ricordi <<di certo la mia amata Terra, la Sicilia è ricca di gente solare, allegra, socievole. Ma essere consapevoli di essere considerati “diversi”non è una cosa facile con cui convivere tutti i giorni. La mia famiglia era molto in vista, essendo mio padre Sindaco di Noto in quegli anni, quindi di conseguenza anche io. Mi nascondevo dietro il mio essere artista, ma le battutine e le risatine alle spalle non mancavano mai. Per questo decisi poi di andare via, a Milano, città cosmopolita e soprattutto più aperta alla libertà d’esprimere se stessi>>
E la tua famiglia?
<<Ti dirò la verità, i genitori sono sempre gli ultimi ad accorgersi di tutto! Fin quando non ho deciso di parlargli per loro ero semplicemente un’ artista, un angelo quasi, non si erano mai posti delle domande. Per fortuna ho una splendida famiglia, mi hanno sempre amata e adesso che finalmente sono io anche esteriormente, ora che sono libera di mostrarmi veramente, siamo ancora più uniti>>
Cosa ne pensi dell’amore?
<< L’amore è meraviglioso. Ho un marito splendido che mi ama tanto; Siamo uniti da oltre dieci anni e mi sento serena e appagata. Io credo che l’amore sia come un vampiro che ti guarda negli occhi, rimani folgorata! E’ così raro che sei sei fortunata lo incontri solo una volta nella vita e devi cercare di tenertelo stretto!>>
Di recente sei stata vittima dell’ennesimo atto di transfobia all’aereoporto di Catania, cosa ti senti di dire in merito?
<<Purtroppo non è il primo episodio, purtoppo non sarà neanche l’ultimo, ma quel giorno mi sono sentita così umiliata davanti a tutti che ho deciso di reagire. Dovevo prendere il volo per Milano e l’addetto alla sicurezza del metal detector, durante i controlli, facendo caso alla mia voce, ha avuto la “brillante idea” di chiamare urlando i suoi colleghi dicendo loro più volte che c’era un calamaro. In siciliano la parola “calamaro”, associata ad una persona significa solo una cosa: frocio! La gente si è girata a guardarmi e io mi sono sentita veramente umiliata. Così ho reagito, sia per me che per tutte quelle che subiscono queste vergognose situazioni>>
Con tutto ciò si impara a convivere o è sempre una grande sofferenza?
<<Beh, col tempo sicuramente ho imparato a sorvolare spesso, a far finta i non farci caso, realizzando che la mia serenità è più importante del giudizio e la cattiveria altrui. Ma di certo un fondo di sofferenza c’è sempre. E’ come portare un paio di scarpe con il tacco a spillo: fa male, ma le tieni lo stesso!>>
Che consiglio ti senti di dare a chi affronta questo percorso, con le paure e le tante difficoltà che comprende?
<<Il consiglio che mi sento di dare e quello di parlarne prima di tutto con la famiglia. Farsi sostenere da uno spicologo, perchè il percorso non è facile, ci vuole molta forza d’animo. Poi di non stare a pensare al giudizio della gente, spesso è la cosa più difficile. Binogna capire che noi siamo più importanti dei pettegolezzi, delle ingiurie, della cattiveria gratuita. La vita è una sola ed è troppo breve per non viverla come si desidera. Io mi sento molto fortunata, sono serena, felice, appagata, purtropp però tante altre come me non hanno avuto la stessa sorte, per sopravvivere magari devono sottostare a lavori umilianti e a volte arrivano anche a suicidarsi. Quindi vi prego, siate forti!Io sono pronta ad aiutare e sostenere tutte loro!>>

Per lo Stato Italiano – dice la stylist – io sono una donna a tutti gli effetti, anche sui documenti. Vivo da dieci anni con il mio compagno, non ho mai dato fastidio a nessuno. Trovo assurdo dover fare questi video. In un momento in cui si contesta che ci possa essere o meno una legge contro l’omotransfobia e le discriminazioni, io mi chiedo: se chi mi dovrebbe proteggere è il primo che mi insulta urlando in un aeroporto, di chi dovrei fidarmi?”
Grazie Cori, ascoltarti è stato veramente emozionante. Che la tua forza, la tua vitalità, la tua determinazione e passione di vivere possa essere d’esempio!

Rosa Maria Avveduto