Non potevamo che desiderare di conoscere colui che dedica la sua vita alle donne, alla loro bellezza, alla loro cura, con amore e dedizione. Carismatico, poliedrico, dinamico e travolgente, Toni Pellegrino è senza dubbio un’icona dell’hairstyle.

 

 

Esordi, quando tutto ha avuto inizio?

Ho iniziato a fare questo lavoro da giovanissimo, intorno ai 15 anni.

La mia formazione è iniziata in provincia di Udine. Ricordo ancora il lungo viaggio in treno per trasferirmi lì, seduto in compagnia di alcuni vecchietti, l’arrivo in piena notte, le sensazioni contrastanti provate da quel ragazzino per certi versi spaurito, per altri felice dell’opportunità che stava avendo di studiare e di avvicinarsi a una professione che già amava tanto.

Il passaggio successivo è stato il lavoro in un salone importante di Firenze e poi il ritorno in Sicilia e l’apertura del mio primo salone a Ispica (Rg). Nel frattempo ho continuato a formarmi tra Milano e Londra e non mi sono più fermato. Sono arrivati i saloni di Modica e Catania e tanti altri tasselli di un puzzle lungo quasi trent’anni.

 

Quanto l’essere siciliano ha inciso sulla tua professione?

In termini stilistici poco, ma in termini d’ispirazione tantissimo. L’energia che mi arriva dalla gente di quest’isola è potentissima. Qui la bellezza è ovunque. Io sono un fanatico delle forme. Le architetture, la natura, i giochi di ombre sui muri o sull’asfalto, le nuvole, i banchi della frutta al mercato…osservo e fotografo tutto.

L’ispirazione può arrivare da qualsiasi cosa, basta saper guardare oltre ciò che si vede.

Essere siciliano credo in parte abbia inciso sulla mia determinazione e sulla caparbietà. Fin da ragazzino ho sempre viaggiato tanto per la mia formazione e oggi lo faccio ancora per lavoro. Le difficoltà in termini di logistica che affrontiamo noi siciliani sono incredibili. Posso dire di essermi allenato a fare tanti sacrifici grazie alle distanze da coprire e ai collegamenti scarsi.

 

Cosa ti ha portato a scegliere la tua terra, nonostante la tua formazione internazionale come base della tua carriera ?

Perché si ha sempre voglia di tornare a casa, e la Sicilia è casa. Amo troppo questa terra per non considerarla il punto di partenza e il luogo in cui tornare, il centro di tutto. La mia è proprio un’esigenza. Ma c’è di più. Io penso che sia nostro dovere viaggiare, studiare, fare esperienza fuori, e poi tornare. E mettere a frutto qui quanto si è imparato altrove. Questa, onestamente, è l’unica via che vedo per lo sviluppo della Sicilia. Non aspettiamoci niente da chissà chi, ma facciamo qualcosa noi tutti.

 

Quando hai capito che eri giunto alla svolta professionale?

Io ho davanti ancora talmente tanti sogni e tanti obiettivi che mi sembra di essere all’inizio di tutto. Però, se mi guardo indietro in quasi trent’anni di carriera effettivamente svolte ce ne sono state tante: dal primo backstage alla London Fashion Week, alla prima pedana come formatore, fino a vedere le insegne dei saloni con il mio nome una volta lasciata la compagnia internazionale con cui ho lavorato per dieci anni. Tutti momenti di svolta. E ora mi aspetta il lancio ufficiale della catena di saloni a marchio #ART AND SCIENCE BY TONIPELLEGRINO. Sono ancora una volta davanti a una svolta!

 

Qual è stata fino ad ora la tua esperienza più significativa?

Vivo ogni aspetto del mio lavoro come un grande dono e sfrutto ogni esperienza per imparare ogni giorno qualcosa di più.

Certo i tanti anni in Rai sono stati molto importanti e formativi.

Al di là del privilegio di poter entrare nelle case di milioni di persone portando il mio lavoro, ho imparato una cosa importantissima che metto a frutto quotidianamente: abbandonare i tecnicismi ed essere ancora più vicino alla gente.

Lavorando in salone il contatto è sempre molto stretto, però si parte da una posizione diversa: sono persone che direttamente o indirettamente mi conoscono già e scelgono di entrare nei miei saloni. Ma rivolgermi a una platea immensa ed eterogenea come quella di “Detto, Fatto” è stata una grandissima palestra che mi ha insegnato a relazionarmi in modo chiaro, sintetico ed efficace con chiunque.

Questa esperienza, con i tanti riscontri ricevuti, ha confermato una mia piccola teoria: la cliente ti sceglie se la rendi indipendente. Se le semplifichi la vita con dei buoni consigli su come cavarsela da sola, quando non ha la possibilità di venire in salone. Di questa indipendenza ti è grata. E per questa ti sceglie.

 

Sapresti definire la chiave del tuo successo?

Il mio successo? Io faccio fatica a considerarmi una persona di successo. Io penso di essere uno che lavora dalla mattina alla sera, che ha ancora tanti traguardi da raggiungere. Forse potrebbe essere questa la chiave: non smettere mai di sognare e non smettere mai di impegnarsi per realizzare questi sogni.

Vuoi sapere la mia idea di successo? Lavorare tanto sì, ma per godere poi di piccole cose semplici: trascorrere il poco tempo libero che ho con gli amici e con la famiglia. Cucinare per loro. Le fughe al mare. E fare una continua ricerca. Ho la fortuna immensa di fare un lavoro che amo. Per me non è mai abbastanza…Ed è linfa vitale.

 

Qual è la missione che ti poni come obiettivo quotidianamente?

Rendere più felici le persone con cui entro in contatto. Che si tratti di una cliente, di un collaboratore, o di un familiare o di un amico, io cerco di impegnarmi al massimo per trasmettere loro qualcosa che li faccia stare meglio.

Se parliamo strettamente del mio lavoro ho due missioni. La prima è aiutare le persone a scoprire la loro bellezza, valorizzando i punti di forza. E la seconda invece è una sorta di tutela per la categoria dei parrucchieri. Ho il desiderio fortissimo di far capire alla gente che questa è una professione che si sceglie e comporta studio, impegno, sacrificio, come tante altre professioni considerate più nobili e di prestigio. Non è più tempo del parrucchiere che impara un mestiere perché non vuole studiare. Sono concetti vecchi e superati.

Oggi chi vuole fare bene questo lavoro deve studiare e tanto. Ma mi rendo conto che dipende proprio da noi parrucchieri riuscire ad abbattere questo pregiudizio, impegnandoci davvero.

 

Che consiglio dai a chi vuole perseguire il suo sogno?

Di crederci sempre, ma soprattutto di non risparmiarsi. Di studiare e lavorare senza mollare mai. Il sogno è tuo, e tu devi impegnarti per realizzarlo. Non aspettiamoci regali da nessuno, ma rimbocchiamoci le maniche per conquistare il nostro traguardo. Oggi faticare sembra sia la peste nera, ma dietro risultati duraturi c’è sempre una buona dose di fatica e di sacrificio. E un’altra cosa che mi sento di dire è: non abbiate paura dei cambiamenti, di fare scelte apparentemente azzardate. Prima o dopo, i risultati arrivano e ripagano dell’impegno.

 

Grazie Toni per esserti raccontato a noi e grazie per far scoprire e innamorare ogni giorno noi donne della nostra bellezza!