Vita d’artista…
attraverso la realizzazione delle sue opere ha già ottenuto molte riconoscimenti a livello nazionale.
Ciao Serena, raccontaci un po’ di te! L’arte ha fatto sempre parte della tua vita?
Si. Quando ero piccola per gioco, disegnavo e coloravo con mio papà. Ognuno di noi aveva i propri strumenti artistici. Disegnavamo vicini, nel suo studio. Adesso, ho scelto di raccontare me stessa ed i luoghi che vivo e conosco attraverso soprattutto, la tecnica della matita su carta, anche se in passato hoIn questo numero conosceremo Serena Capizzello, giovane artista di origine catanese, che molto dipinto e dipingo tutt’ora. Ho avuto sempre l’occasione, sin da bambina, di viaggiare molto e questo mi ha permesso di conoscere e studiare dal vivo opere dei grandi Maestri dell’Arte. Quando ero bambina giocavo con mio papà a riconoscere le opere le grandi Maestri. Lui prendeva un libro di Storia dell’Arte ed io dovevo riuscire a riconoscere l’autore, il periodo, la tecnica.
Viaggiando molto mi ritrovo a percepire ancora oggi purtroppo, modi di pensare retrogradi, erronei e circoscritti, dettati dall’ignoranza della non conoscenza. Il modo comune profondamente erroneo di percezione dell’artista è quello dell’individuo che ha poche regole e che non vuol lavorare, vivendo di idee. Il quesito quasi retorico che pongo spesso a chi ha pregiudizi erronei nei riguardi della professione dell’artista, è il seguente: se Michelangelo non avesse conosciuto le Sacre Scritture, se non le avesse mai lette, avrebbe mai potuto affrescare la vota della Cappella Sistina? Michelangelo viaggiava, studiava, componeva poesie e tutto ciò fa parte del bagaglio culturale della professione dell’artista.
Ancora oggi abbiamo conoscenza di poche artiste che abbiano vissuto in epoche passate e se né conoscono solo pochi nomi. Io sono orgogliosa di esser artista, “Fimmina” sicula perché mi reputo una persona poliedrica, studio, viaggio, traggo visioni critiche dalla realtà ed ho dentro me così tanti obiettivi e desideri più o meno ambiziosi che spero di poter realizzare col mio lavoro e spirito di sacrificio. Esser artista per me significa esser “portabandiera” del valore del giusto per riscattare la società che ha spesso dell’illecito. Disegno i luoghi di Sicilia e tematiche sociali tipiche della società non solo siciliana proprio perché, come ho enunciato in molte sedi, l’artista vivendo nella società e denunciandone i cambiamenti, deve dar voce e testimonianza alla realtà che cambia giorno dopo giorno. Bisogna esser critici ed obiettivi in modo sincero e vero.
A cosa ti ispiri per realizzare le tue opere?
L’artista credo abbia il ruolo di trasmettere emozioni. Queste emozioni nascono dalla società, dalla realtà che ci circonda, osservate attraverso occhi critici. La natura è la mia fonte di ispirazione. La luce, le ombre. Il disegno nasce come selezione di un particolare di realtà dove vivo. Disegno sempre persone e luoghi che vivo e che amo. Tutti gli esseri umani hanno qualcosa da raccontare. Io ho scelto di raccontare la realtà quotidiana, i luoghi che vivo e conosco, attraverso la tecnica della matita su carta Schoeller. La conoscenza implica l’osservazione dettagliata del reale infinito, “infinite realtà”, infiniti modi di rappresentazione. Una tematica spesso presente nei miei disegni, è lo specchio come doppio della realtà. La realtà è poliedrica ed è sciocco ed ignorante chi crede sia univoca. Mi fanno eco le parole dell’agrigentino L. Pirandello “La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto”. Disegno i luoghi che vivo con le persone che mi sono vicine. Sono disegni realizzati in modo autobiografico come fosse un diario. Tutti quotidianamente scriviamo la nostra vita: chi attraverso parole promunciate o scritte, chi attraverso scatti fotografici. Io ho “scritto” la mia storia attraverso la matita su carta. È una storia fatta di vivere quotidiano. Spesso disegno mio padre: lui, presenza sempre presente, il mio Maestro che mi ha insegnato le tecniche artistiche. Il suo studio artistico, luogo in cui disegnava quando ero bambina, era ricco di profumi magici come in un sogno, come una alchimia. I suoi strumenti, i suoi utensili sono stati tramandati a me come si fa per gli oggetti più preziosi.
Mi racconti il tuo percorso artistico?
I primi miei passi artistici li ho fatti in Sicilia e la prima mostra a cui ho partecipato è stata a Gela (provincia di Caltanissetta) nel 2003 ed avevo 13 anni. In quella occasione ha esposto anche mio padre le sue opere ed acquerello. Poi ho scelto di frequentare il Liceo Artistico Statale “Emilio Greco” a Catania ed adesso sono laureanda in Lettere Moderne presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania. Nel 2015 ho avuto l’occasione e l’opportunità di esporre la mia opera a matita su carta Schoeller, “My father”, ad Expo Arte Italiana, presso la villa Bagatti Valsecchi a Varedo, (provincia di Monza e Brianza) un evento curato da Vittorio Sgarbi, inerente alla esposizione universale EXPO MILANO 2015. È stata una bella esperienza perché mi ha permesso di essere presente in un evento inerente alla esposizione universale EXPO MILANO 2015, a soli 25 anni. L’opera è stata molto apprezzata dal prof. Vittorio Sgarbi che ha apprezzato soprattutto la tecnica e la luce che proveniva da est, caratteristica del mio disegno. Ho raccontato a lui che in una calda mattina di ottobre ho visto mio padre nella sua stanza da letto, era in ritardo per uscire. Ha preso le scarpe molto rapidamente e si è seduto sul letto. Non sapeva che io lo stessi osservando. La luce proveniva da est. La scena aveva qualcosa di religioso.
Molta soddisfazione mi dà esporre nella mia città, Catania. Dal 2018 ho iniziato ad esporre le mie opere al Museo Emilio Greco di Catania essendo socia dell’Accademia Federiciana, partecipando a mostre collettive. Sempre a cura della Accademia Federiciana, nelle sale del Museo Emilio Greco di Catania, sede anche al Museo Belliano, in quanto luogo natìo di Vincenzo Bellini, ha avuto luogo la mostra bipersonale che mi ha vista protagonista con un’altra artista siciliana. In occasione di tale mostra bipersonale, è stata realizzata una monografia a colori, edita da Kritios Edizioni, a cura di Fortunato Orazio Signorello. Tale monografia è presente nel Sistema Bibliotecario Nazionale OPAC SBN, come si evince anche on-line. Dalle mostre curate dalla Accademia Federiciana, risultano ricche rassegne stampe cartacee ed on-line e questa è sicuramente per me una delle soddisfazioni più grandi. La mostra bipersonale era costituita da 16 opere a matita su carta ed ho riscosso consensi unanimi del mio lavoro, specie da turisti americani, australiani, cinesi. Tutto ciò mi ha dato molta soddisfazione perché vuol dire che sono riuscita a trasmettere emozioni. Ho voluto esporre le prime opere realizzate da bambina circa a 12 anni e le opere realizzate dal 2014 al 2018, quasi a sancire un “prima” ed un adesso, proiettato al futuro…
Il mio ringraziamento ovviamente va al critico d’arte Fortunato Orazio Signorello che ha creduto in me e nelle mie doti di giovane artista, definendomi come si legge nella citata monografia a colori realizzata da Kritios Edizioni, “Sicura delle sue capacità, ella riesce a raffigurare, con grande disinvoltura, anche interni, elementi architettonici, figure e casolari abbandonati. Eseguiti rigorosamente su carta Schoeller, molti dei suoi disegni si contraddistinguono subito – oltrechè per lo stile dell’autrice – per l’uso esigente del segno, per un’assoluta cura per il dettaglio e, come ha evidenziato il critico d’arte Giorgio Falossi, per << una tecnica che si trasforma in meditazione, che porta l’apparenza a essere realtà, che infonde alle forme un potere evocativo; oggi poco accettato perché lontano dalle urla della provocazione e dalle mode a ogni costo>>. Nell’arte di Serena Capizzello c’è metodo, senso estetico, abilità tecnica e sapienza descrittiva. Ella ha quindi tutte le carte in regola per imporsi all’attenzione della critica nazionale”. Un altro ringraziamento va al già citato, critico d’Arte Giorgio Falossi.
Parlaci un po’ nel dettaglio della tua visione dell’arte, della sua importanza, del suo fascino…
Disegno i luoghi che conosco, i luoghi in cui sono cresciuta, paesaggi siciliani e tematiche che per certi versi affliggono la quotidianità. Disegno la luce di Sicilia. Spesso questa luce viene oscurata dalla cronaca. Sono paesaggi etnei con sole. Campagne estive. Colline in territori catanesi. Il barocco siciliano di Noto. La cupola della cattedrale di Noto, famosa per la sua ricostruzione recente. Una mia opera si chiama “Capre e traditori”. Un paesaggio tipico siciliano con capre che pascolano ed una casa sulla collina. Un cielo senza nubi. Apparentemente un luogo sereno simile ai presepi natalizi di origine francescana. Si intravede anche un ombrellone da spiaggia chiuso. Indica che una donna viene sfruttata in modo criminale. I “traditori” di cui parlo nel titolo del mio disegno sono coloro che sfruttano le donne ed i luoghi in maniera criminale. Sono convinta che la prostituzione nella vita quotidiana possa esser in vari aspetti. È chi si vende al migliore offerente in cambio di qualcosa. È una tematica molto reale e presente nella quotidianità. Anche se affronto la tematica sociale della prostituzione, tematica oscura in apparenza, sogno sempre una redenzione. Proprio per questo il miei disegni sono ricchi di luce, di sole. È la redenzione che vorrei per riscattare questa società che ha spesso dell’illecito. Gli artisti devono esser portabandiera del valore del “giusto”. Disegno la “mia” Sicilia, luogo in cui sono nata, terra di sole e dei miei ricordi. I luoghi che vivo e conosco ma studiati attraverso gli occhi critici. La redenzione sarà un giorno Maestra, ne sono sicura.
Riguardo ai premi , di cosa si tratta?
Lo scorso anno ho partecipato al XXXVI Premio di Firenze per la sezione Grafica, concorrendo con la mia opera a matita su carta “Sapore di quotidianità”. Ho vinto la Mostra Premio che si è tenuta al Caffè “Giubbe Rosse” in Firenze, sede della “nascita”, nei primi anni dieci del Novecento, del movimento artistico del Futurismo. È stato un momento molto emozionante durante la premiazione svoltasi a dicembre scorso, sentire il proprio nome a Palazzo Vecchio di Firenze, nel Salone dei Cinquecento, in un luogo storico così ricco di contributi artistici dai Maestri dell’Arte, da Michelangelo a Vasari. Mi ha dato molta soddisfazione esporre nella sede del Caffè “Giubbe Rosse”, in una location così storica, proprio di fronte al Manifesto del Futurismo, il cui mentore è stato F.T. Marinetti.
So che sei molto legata a Firenze, cosa ti porta li?
Firenze è una città bellissima, ricca di Storia, di opere d’Arte. Anche se soggiorno spesso in Toscana e mi trovo spesso a Firenze e mi ritrovo a visitare lo stesso Museo molte volte, ogni volta scorgo qualcosa di nuovo e questo è molto emozionante! L’unione dello stupore e della emozione sono pari alle sensazioni che mi riportano a quando da bambina ho dipinto con le tempere per la prima volta, in modo istantaneo dal vero, un piccolo vaso verde che mia mamma teneva in cucina su una mensola. Ricordo nitidamente lo stupore che aveva anche mio padre e mi disse che avevo fatto il “passaggio” in modo naturale dal dipingere in modo ludico, gioioso e giocoso con lui, al modo professionale come faceva lui. Da quella domenica di gennaio, mio padre ha iniziato a farmi studiare le tecniche con “occhi nuovi”, ovvero con una consapevolezza ed un metodo diverso, un metodo verso la professionalità.
Invece riguardo alla Sicilia, Catania, terra di colori, sapori, emozioni, quanto di ha dato e continua a darti?
Anche se viaggio molto a causa del mio lavoro, soprattutto in Lombardia e soggiorno spesso in Toscana, resto e resterò sempre molto orgogliosa di esser siciliana. Molta soddisfazione mi da esporre nella mia città, Catania. Dal 2018 ho iniziato ad esporre le mie opere al Museo Emilio Greco di Catania con Accademia Federiciana, partecipando a mostre collettive e la mia soddisfazione più grande è stata realizzare, dopo anni di lavoro, la mostra bipersonale nelle sale di una istituzione pubblica come il Museo Emilio Greco di Catania. Una delle prime cose che faccio quando torno a Catania, è quella di andare in via Etnea per assaporare una delle tante prelibatezze culinarie tipiche della mia città, o andare in uno dei mercati storici del centro città, nel quale si possono percepire i profumi e i suoni onomatopeici che fanno parte della cultura siciliana! Sono spesso suoni ilari e goliardici ma fanno parte della cultura del catanese doc.
Contrariamente al modo di pensare diffuso che ha molti pregiudizi, i siciliani hanno una “veduta” più ampia, non si pongono dei limiti né li pongono. I siciliani sono persone poliedriche, amanti del bello e della vita e sono persone giocose e sono persone collaborative. Basti pensare alle opere dei nostri predecessori che fanno parte della mostra cultura, alle opere solari di Verga, Pirandello, Martoglio, Bellini. Catania ha la presenza e maestosità del Castello Ursino di stampo federiciano. Il castello è realizzato con anche pietra vulcanica. La “Catania storica” potrebbe però esser valorizzata maggiormente dagli organi competenti. Catania è una città molto particolare ed unica nel suo genere credo: “porto di mare” di varie popolazioni dai greci agli aragonesi, vive con “a’ muntagna” sullo sfondo di via Etnea, quasi fosse una persona! Ovviamente mi riferisco al vulcano più alto d’Europa, l’Etna dal nome antico Mongibello. È il vulcano presente sempre nel viver quotidiano, e al mercato storico si può sentire la frase “che dice a’ muntagna?”.. Catania ha borghi sul mare caratteristici unici come Ognina. Il mare con gli scogli sono i “ricordi” dell’eruzione dell’Etna del 1669. Noi catanesi abbiamo in noi lo spirito della rinascita come nuovo inizio, perché viviamo in un contesto pericoloso con la presenza del vulcano Etna. Vulcano che ci regala la pietra lavica, utilizzata per lastricare molte vie, prima fra tutti via Etnea che collega Catania verso l’Etna. Nonostante ciò però devo dire che per il mio settore dell’arte, Catania non mi dà molto terreno fertile e infatti lavoro fuori dalla mia regione ed a settembre prossimo parteciperò, come già ho fatto lo scorso anno dopo la mostra bipersonale, ad eventi di arte in un luogo di lusso nel bergamasco.
Non so cosa mi riserverà il futuro, ho molto da imparare, da conoscere e da studiare ed anche se dovesse la vita portarmi fuori dalla Sicilia, ovunque io andrò, resterò sempre “Fimmina” siciliana ed infatti continuerò a sottolineare il legame tra me e la mia terra nelle mie opere per raccontare il sole di Sicilia oltre la Sicilia stessa. La realtà è infinita e poliedrica, basta solamente aver la gratitudine, l’umiltà ed abilità di saperla osservare. Ho molte ambizioni e desideri, tempo al tempo e spero di poter realizzare tutto ciò che desidero anche se tutto ciò reca molto sacrificio.
Chi ha desiderio di conoscere la mia arte e di conoscere ciò che svolgo quotidianamente, suggerisco di collegarsi nei canali social di Instagram @serena.capizzello_artist e di Facebook Serena Capizzello Artist.

ESPERIENZE ARTISTICHE: MOSTRE D’ARTE
2015
“Expo arte italiana”. Evento d’arte – inerente all’esposizione universale EXPO MILANO 2015 – svoltosi, a cura di Vittorio Sgarbi, nella villa Bagatti Valsecchi di Varedo (in provincia di Monza e Brianza,). Selezionata dal Comitato scientifico, l’artista ha esposto il disegno “My father”.
2018
“Contenutismi stilistici”. Collettiva d’arte a cura di Fortunato Orazio Signorello. Museo Civico Emilio Greco, Catania. Promossa dalla Accademia Federiciana.
Mostra bipersonale “Contesti espressivi” che ha avuto come protagonista Serena Capizzello ed un’altra artista siciliana. Mostra bipersonale a cura di Fortunato Orazio Signorello. Dal 20 al 28 ottobre 2018. Museo Emilio Greco, Catania.
Per la suddetta mostra bipersonale, è stata realizzata una monografia a cura di Fortunato Orazio Signorello, edita da Kritios Edizioni. Tale monografia risulta presente nel SISTEMA BIBLIOTECARIO NAZIONALE OPAC SBN come si evince anche on-line. On-line è consultabile anche la rassegna stampa della suddetta mostra.
“Art today”. Ottava edizione. Collettiva d’arte contemporanea. A cura di Fortunato Orazio Signorello. Museo Civico Emilio Greco, Catania. Promossa dall’Accademia Federiciana.
“Collettiva di San Martino”. Rassegna d’arte negli spazi della Fondazione Mazzoleni, Alzano Lombardo (Bg).
2019
XXXVI PREMIO FIRENZE. Indetto dal Centro Culturale Firenze – Europa “Mario Conti”. Premio Firenze finalista attribuito a Serena Capizzello per la Grafica. Mostra premio “Giubbe Rosse”, Firenze. Dal 26 gennaio al 8 febbraio 2019.
“Connotazioni stilistiche”. Collettiva d’arte a cura di Fortunato Orazio Signorello. Museo Civico Emilio Greco, Catania. Promossa dalla Accademia Federiciana.