Lo chiamano già “effetto Noto” ed è quell’insieme di alchimia e investimenti economici, ricerca e design che si sposano col territorio, ritorno alla natura e voglia di “scalare la marcia” per tornare ai ritmi più lenti della natura. Tutti elementi che stanno facendo diventare Noto centro propulsore di idee nuove ed energie creative. Un grande magnete che attira a sé persone, artisti, visionari, mecenati spinti dalla voglia di mediterraneità contemporanea e bio-diversità.

Lo sguardo si sposa un po’ più lontano dalla Noto capitale del barocco e patrimonio dell’Unesco, per poggiarsi sulle sue campagne. Qui negli ultimi anni stanno tornando a nuovi splendori dimore antiche, dense di storia e di storie. Una di queste si trova tra gli ulivi secolari e il mare della Riserva naturale di Vendicari, a pochi chilometri dal centro storico di Noto. Si chiama Zahir Countryhouse ed è una Maison de charme. Un luogo magico, circondato da ulivi, mandorli, agrumi e carrubi, dove i mobili di antiquariato convivono armonicamente con opere d’arte e pezzi unici di design.

La sua anima, invece, si chiama Alessia Montani, avvocato, donna, imprenditrice impegnata tra arte, moda e food. Le parole biodiversità e sostenibilità guidano la sua start up M’AMA.SEEDS. con la quale Alessia vuole tutelare la salute dell’uomo e del pianeta tramite la biodiversità e il recupero delle antiche sementi.

Alessia Montani è arrivata in Sicilia per caso, ma poi c’è rimasta per volontà. “Una vacanza in Sicilia tre anni fa. Atterriamo senza aver prenotato nulla. Ci lasciamo guidare dal caso e arriviamo allo Zahir, che aveva appena ristrutturato. Ci innamoriamo subito di questo nome e del significato che porta con sé. In un giorno abbiamo deciso di acquistarlo, senza averlo in progetto. Pensa che il proprietario non aveva neanche in mente di vendere, aveva appena aperto”.

“Zahir, in arabo, vuol dire visibile, presente, incapace di passare inosservato.

Qualcosa o qualcuno che, una volta che si e’ stabilito un contatto,

finisce per occupare il nostro pensiero, fino al punto che non riusciamo a concentrarci su nient’altro”.

“La nostra idea – continua Alessia Montani che porta avanti il progetto M’AMA.ART con Luigi Grasso – è quella di realizzare un circuito di hotel che siano di lusso sì, ma un lusso che mantenga inalterato il legame dell’uomo con la natura. Vogliamo fare turismo culturale in Sicilia, per noi fonte di ispirazione continua. Noi ci nutriamo della Sicilia”.

Da impegnatissima avvocato per uno degli studi più importanti di Roma a fervida sostenitrice di un ritorno alla terra, Alessia Montani è diventata una “ambasciatrice” di Sicilia, facendo confluire a Noto, amici e artisti da tutte le parti d’Italia. “Credo che qui ci sia la sintesi di quello che è stata la Sicilia da sempre e che continua ad essere ancora oggi, ovvero un coacervo di culture diverse che continuano a mischiarsi. Voi sentite forte la stratificazione millenaria delle culture che hanno trovato casa in Sicilia, ma oggi queste culture continuano a mescolarsi grazie all’apporto di investitori, sia italiani che stranieri, che vengono in Sicilia da tutte le parti del mondo e portano con loro novità e voglia di fare, innovare, investire. Oggi la zona di Noto è un luogo di fermento. Il denominatore comune è il desiderio di “downshift”, scalare la marcia e tornare alla natura, abbandonando le vite frenetiche. Per me è un obbligo etico il fatto di capire l’importanza di queste forme di equilibrio con la natura, in fondo voglio lasciare qualcosa di concreto ed etico alle mie figlie”.

E così, Luigi Grasso e Alessia Montani, insieme a M’AM.ART, danno vita al Parco dell’anima: un’oasi dove coltivare en plein air economia e sviluppo sostenibile, cultura e agricoltura, salute e arte contemporanea nel cuore del barocco siciliano. Il progetto, inaugurato ad agosto, si sta realizzando con un work in progress nei terreni di Zahir Country House e Antica Masseria Corte del Sole uniti a quelli di Donna Coraly Boutique Hotel.

“Ideato su progetto dell’architetto Fernando Miglietta, tra i più noti protagonisti della cultura e della ricerca artistica e architettonica italiana – spiega ancora la Montani – il Parco dell’anima non vuole essere un semplice salotto di intrattenimento en plein air, ma un progetto costruttivo di cultura civiltà e salute, un veicolo di rilancio per l’economia del territorio rivolto a mutare l’orizzonte dei processi produttivi nel segno dell’innovazione, del benessere accessibile, della salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità vegetale e animale. Tutti gli artisti sono stati scelti per avere fatto dei temi della sostenibilità ambientale il centro della propria ricerca, e insieme restituiranno, ognuno dal proprio punto di vista, uno sguardo privilegiato sul concetto chiave di sviluppo sostenibile”.

Tra questi artisti, il siciliano Domenico Pellegrino che, a fine agosto è stato protagonista di una serata del Parco dell’Anima durante la quale ha inaugurato “Orto degli Ulivi”. L’opera è stata realizzata recuperando tre tronchi di alberi morti, donati dalla Fondazione Radicepura e Piante Faro, che Pellegrino ha fatto rivivere con le sue “gemme di luce”. Gli alberi sono sollevati da terra e le radici pronte a posarsi su un altro terreno: un invito ad agire.

Eva Spampinato