Spesso sui social capita di leggere post ironici su quanto sia sgradevole il Cenone della Vigilia con la propria famiglia, soprattutto quando questo è contornato da scomode domande. In molti ormai sembrano volersi allontanare dalle tradizioni della nostra terra. Ma la cultura di un popolo è basata sulle sue tradizioni, ed è proprio grazie alla tradizione che il Mondo è così variegato di usi e costumi, ricco di posti caratteristici da vedere e piatti da scoprire.
Sono proprio le tradizioni come il Cenone della Vigilia che riescono a regalarci un senso di continuità, di appartenenza, una dolce routine che a volte ci sembra così scontata e che a volte s’impara ad apprezzare soltanto quando viene a mancare. Le festività sono un momento di unione familiare, un’occasione per stare in compagnia di amici e parenti con cui non ci si vede da fin troppo tempo, e pensare con nostalgia a qualcuno che, purtroppo, non potrà condividere con noi anche questo Natale.
Le tradizioni fanno parte della nostra comunità e della nostra terra, sono un àncora con il passato, con cui possiamo apprendere usanze anche di tipo culinario, che sarebbe un peccato dimenticare.
La sera della Vigilia di Natale sono diverse le pietanze legate alla tradizione che vengono consumate in tutta la penisola italiana. La Sicilia è un’isola ricca di sapori e tradizioni, pertanto anche in questa sera il gusto e l’unione familiare non possono mancare.
Diversi sono i piatti che si preparano in tutta la Sicilia in occasione di questa serata, ma i più singolari sono sicuramente “i scacci”, piatto tipico della tradizione iblea. Si tratta di un rustico simile ad un focaccia ripiena, con un condimento molto vario, un involucro di pasta di semola di grano duro, unito con un particolare orlo che non permette alla farcitura di uscire, “‘u rrieficu”, ottenuto pizzicando e avvolgendo le due estremità della pasta.
C’è una diversa nomenclatura di queste focacce legata alla loro forma. Possono essere tonde con un coperchio di pasta nella parte superiore “i “mpanati”, chiuse a mezza luna “i scacci” o essere stratificate ripiegando la pasta su se stessa “i vota vota”.
Farcite spesso di pomodoro e cipolla, ricotta e salciccia, broccoli o patate, presentano innumerevoli varianti dettate dalla fantasia di chi le prepara. Una delle caratteristiche di questa specialità è proprio la possibilità di prepararle secondo i prodotti di stagione e le proprie preferenze, per questa ragione la ricetta spesso varia di famiglia in famiglia.
Anche se questo piatto è tipico della Vigilia di Natale è possibile trovarlo in qualsiasi periodo dell’anno, in tutte le rosticcerie-tavola calda del ragusano e siracusano. Una pietanza che vale la pena assaggiare ma, soprattutto di cui vale la pena imparare la ricetta e tramandarla alle future generazioni.